Pensieri e parole passeggiando lungo la Martesana e l'Adda di un cinquantenne o poco più. . . . .
lunedì 16 marzo 2015
BERTO
Ho perso un amico,
proprio venerdì,
a inizio primavera.
E’ partito, da solo,
senza quasi salutare.
Era un po’ che ci pensava,
da quando, per forza,
era rimasto a casa,
senza saper più che fare.
Si annoiava, ne sono sicuro,
dopo tanti anni di lavoro,
duro, fatto bene, con cura,
adesso si sentiva inutile.
E allora, con la borsa dei ferri,
s’è deciso.
Ha preso quell’ultimo treno,
quello che, per tutti, ferma solo una volta.
Berto, ora, è già lassù,
sapeva che c’era bisogno di lui,
della sua arte, della sua lena,
s’è rimboccato le maniche e ora lavora.
Sempre presente dove c’era bisogno,
disponibile per tutti, adesso è là.
Ciao amico mio, mi manchi,
come solo un vero amico può mancare.
Francesco e Gabriella
13/3/215
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