lunedì 23 aprile 2012

A D A

Ti sei addormentata, alla fine,
da tanto ch’eri stanca,
dolcemente, teneramente
com’hai vissuto.

Ci hai lasciato un vuoto enorme
dentro, incolmabile.
Hai semplicemente detto basta
voglio riposare.

Quando t’ho vista per l’ultima volta
stavi proprio dormendo serenamente
e non sentivi le voci che avevi intorno
che ti chiamavano che ti cercavano.

Quelle voci di chi ti ha amato,
di chi da te ha avuto la vita,
di chi hai lasciato a ricordarti
a rivederti in ogni momento della vita.

Non potrò più prenderti in giro,
per quel caffè non caffè,
per quel tuo gusto nel mangiare,
per quel tuo rimbrottare lo zio Enzo.

Ora sei tornata nelle verdi colline
dei tuoi padri, nel profumo della tua terra
ma tu sei anche lassù e ci sorridi,
al di sopra di tutto e di tutti,  nel sole.

Ti prego, zia, racconta a mia mamma e
a mio papà quanto mi mancano anche loro
e che sicuramente un domani vi rincontrerò
e insieme vivremo felici, per sempre.

Tuo nipote Francesco,

10/04/2009

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